Era l’anno 1950 quando appena tredicenne, nelle spensierate giornate di giochi all’Oratorio S.Luigi di Lodi era ricorrente, tra una partita a pallone ed una corsa in bicicletta, una fugace sbirciata in una finestra che si affacciava sul campo. Era la finestra di una piccola saletta nella quale un solitario aeromodellista costruiva, penso a tempo pieno perché era sempre là, aeromodelli così splendidi che a noi neofiti sembrava impossibile poter realizzare.